Ho operato di cataratta persone a cui restava poco tempo.
Lo volevano fermamente, perché il desiderio di vedere è intenso quanto quello di vivere, specie se si è consci che questa ultima opzione è stata negata.
Queste persone hanno qualcosa in comune: la gentilezza. Non pretendono nulla e osservano le piccole cose della vita come se già non gli appartenessero. Ma proprio per questo ogni secondo diventa importante e cercano di viverlo completamente, dando peso al tono di una voce o apprezzando la più semplice delle cortesie come se avessero ricevuto un dono prezioso.
Stanno facendo le valigie con quello che realmente potranno portarsi con sé: il ricordo di un momento, il calore di un gesto o di uno sguardo.
E sempre mi arriva da un parente o un amico il loro grazie per aver potuto sino all’ultimo apprezzare questa vita di tutti i giorni.
Ho imparato molto, da ognuno di loro.