π˜“π˜ˆ π˜‹π˜π˜›π˜›π˜ˆπ˜›π˜œπ˜™π˜ˆ π˜—π˜Œπ˜™π˜π˜Œπ˜›π˜›π˜ˆ π˜ˆπ˜π˜™π˜ˆΜ€ π˜šπ˜Œπ˜”π˜‰π˜π˜ˆπ˜•π˜‘π˜Œ π˜‹π˜ π˜‹π˜Œπ˜”π˜–π˜Šπ˜™π˜ˆπ˜‘π˜π˜ˆ
Qualche giorno fa la figlia di un mio paziente ha sentenziato: β€œπ΄π‘π‘π‘–π‘Žπ‘šπ‘œ π‘‘π‘’π‘π‘–π‘ π‘œ 𝑑𝑖 π‘ π‘œπ‘ π‘π‘’π‘›π‘‘π‘’π‘Ÿπ‘’ 𝑙𝑒 π‘π‘’π‘Ÿπ‘’ π‘Ž π‘šπ‘–π‘œ π‘π‘Žπ‘‘π‘Ÿπ‘’ π‘π‘’π‘Ÿπ‘β„Žπ‘’Μ€ π‘ π‘Ž, π‘ π‘’π‘π‘œπ‘›π‘‘π‘œ π‘›π‘œπ‘– …”. Il sottinteso era chiarissimo. Ho provato un grande dispiacere per il padre, ma soprattutto per la loro condizione, che definirei, di β€œfinti liberi”.
Mi spiego meglio. Questo episodio mi ha fatto venire in mente una frase attribuita al filosofo inglese Aldous Huxley, morto nel 1953: β€œπΏπ‘Ž π‘‘π‘–π‘‘π‘‘π‘Žπ‘‘π‘’π‘Ÿπ‘Ž π‘π‘’π‘Ÿπ‘“π‘’π‘‘π‘‘π‘Ž π‘Žπ‘£π‘Ÿπ‘ŽΜ€ π‘ π‘’π‘šπ‘π‘–π‘Žπ‘›π‘§π‘Ž 𝑑𝑖 π‘‘π‘’π‘šπ‘œπ‘π‘Ÿπ‘Žπ‘§π‘–π‘Ž. π‘ˆπ‘›π‘Ž π‘π‘Ÿπ‘–π‘”π‘–π‘œπ‘›π‘’ π‘ π‘’π‘›π‘§π‘Ž π‘šπ‘’π‘Ÿπ‘– π‘›π‘’π‘™π‘™π‘Ž π‘žπ‘’π‘Žπ‘™π‘’ 𝑖 π‘π‘Ÿπ‘–π‘”π‘–π‘œπ‘›π‘–π‘’π‘Ÿπ‘– π‘›π‘œπ‘› π‘ π‘œπ‘”π‘›π‘’π‘Ÿπ‘Žπ‘›π‘›π‘œ 𝑑𝑖 π‘“π‘’π‘”π‘”π‘–π‘Ÿπ‘’. π‘ˆπ‘› π‘ π‘–π‘ π‘‘π‘’π‘šπ‘Ž 𝑑𝑖 π‘ π‘β„Žπ‘–π‘Žπ‘£π‘–π‘‘π‘’Μ€ π‘‘π‘œπ‘£π‘’, π‘”π‘Ÿπ‘Žπ‘§π‘–π‘’ π‘Žπ‘™ π‘π‘œπ‘›π‘ π‘’π‘šπ‘œ 𝑒 π‘Žπ‘™ π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿπ‘‘π‘–π‘šπ‘’π‘›π‘‘π‘œ, 𝑔𝑙𝑖 π‘ π‘β„Žπ‘–π‘Žπ‘£π‘– π‘Žπ‘šπ‘’π‘Ÿπ‘Žπ‘›π‘›π‘œ π‘™π‘Ž π‘™π‘œπ‘Ÿπ‘œ π‘ π‘β„Žπ‘–π‘Žπ‘£π‘–π‘‘π‘’Μ€β€.
Huxley, in un suo libro intitolato 𝑰𝒍 π’Žπ’π’π’…π’ 𝒏𝒖𝒐𝒗𝒐, che trovate tra gli Oscar Mondadori, immagina la societΓ  moderna come una prigione senza muri, in cui i cittadini sono privati della loro libertΓ  in modo cosΓ¬ diabolico da non rendersene conto, arrivando a dubitare del valore della #scienza (e del metodo scientifico) e a non credere nel valore della #competenza.
Noi qui siamo liberi di scegliere come forse mai prima nella storia. Abbiamo la conoscenza a portata di click eppure ci lasciamo imprigionare dall’irrazionalitΓ  dell’ #antiscientismo.
Come sapete torno spesso sul tema del nuovo e complesso rapporto medico-paziente al tempo di #internet. Pongo e mi pongo molti interrogativi, ma credo che la risposta l’abbia data Huxley tempo fa e noi l’abbiamo sottovalutata.
Pensateci un attimo. Un attimo, riflettete, datevi tempo di elaborare, scambiate la tastiera con un momento di riflessione. Farete un ottimo affare.